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MAMMELLE DIFFICILI

Abbiamo voluto raggruppare in questo capitolo tutte quelle condizioni, per altro piuttosto frequenti, che non rientrano nelle due categorie su descritte ma che, inevitabilmente, fanno riferimento in tutto o in parte ad esse per le scelte risolutive.

 

Asimmetrie mammarie

La correzione delle forme e dei volumi delle mammelle e, quindi creare un seno armonico e gradevole, non è sempre una procedura semplice. Un certo grado di asimmetria tra i due seni è sempre presente e implica l’uso di protesi di differente volume allo scopo di meglio correggere l’asimmetria. Le protesi anatomiche oggi disponibili meglio raggiungono questo scopo sia se la differenza è dovuta ad una diversa proiezione che a una diversa ampiezza delle due mammelle. In altre circostanze le due mammelle si presentano tanto differenti che non è certo sufficiente utilizzare protesi di diverso volume; spesso, infatti, una delle due appare decisamente più grande e con un certo grado di rilassamento rispetto all’altra.

Le forme, quindi, saranno piuttosto diverse, i due capezzoli avranno grandezze e si troveranno ad altezze differenti. In questi casi la procedura chirurgica è ovviamente più complessa e deve tenere conto di tali condizioni: la scelta migliore è quella di adeguare la mammella più grande e rilassata a quella più piccola, con un intervento di mastopessi (sollevamento) o mastoplastica riduttiva. Solo dopo aver simmetrizzato volumi e forme si potranno impiantare in entrambe le mammelle protesi che, a questo punto, potranno essere di volume molto vicino, garantendo al seno una simmetria che è, solo così, destinata a durare nel tempo. Infatti la stabilità delle due mammelle è essenzialmente legata alla similitudine dei suoi componenti per cui, se è prevista una protesi per correggere una mammella piccola, una protesi il più possibile simile dovrà essere utilizzata anche nel seno più grande, dopo averlo sollevato e ridotto.

 

Mammelle tuberose

Una capitolo a parte rappresentano le così dette mammelle tuberose. Solo apparentemente si tratta di mammelle piccole essendo di fatto mammelle che presentano alcune alterazioni di forma rispetto alla norma: areola larga, mammella di forma cilindrica (come una patata) e non,z come di norma, coniche, distanza areola-solco molto breve ( meno di 4 cm) etc. Se queste anomalie non vengono individuate e adeguatamente corrette ma il chirurgo si limita ad integrare il volume mammario con una protesi il risultato sarà assolutamente insoddisfacente! In altri termini la correzione del seno tuberoso non è una semplice mastoplastica additiva. Le manovre correttive prevedono prima di tutto l’espansione della base della mammella e cioè modi carne la forma da cilindrica a conica; per ottenere questo risultato è necessario ridistribuire i volumi mammari con tecniche adeguate ed è questo il momento più difficile ed impegnativo dell’operazione. Dopodichè si ridurranno i diametri delle areole (se necessario) e si impianteranno (preferibilmente) protesi anatomiche che meglio correggono questi difetti. Il tutto nello stesso intervento chirurgico, ovviamente.